COMPARTO AUTOTRASPORTO PERSONE 2001

Il comparto sta attraversando un periodo di crescita e consolidamento, che se sa un lato soddisfa le imprese ed i soci, costringe il gruppo dirigente delle imprese ed uno sforzo notevole al fine di consolidare da un lato la crescita dell’impresa e dall’altro di sapere cogliere le opportunità imprenditoriali che la legge regionale n. 30/98 "Liberalizzazione del mercato del trasporto pubblico locale" e l’avvenuta separazione tra gestione (aziende di T.P.L.) e proprietà (Agenzia) è in grado di liberare.

Sul fronte della crescita delle singole cooperative dobbiamo registrare una presenza ormai capillare sul territorio regionale con apertura di sedi decentrate di alcune aziende, grazie alla vivacità delle stesse e grazie alla collaborazione fra Leghe territoriali, Enti locali ed Istituzioni, che confermano in definitiva la qualità del servizio e dell’offerta di mobilità passeggeri che le cooperative negli anni sono state in grado di affinare e distinguendosi come imprese affidabili.

E’ proprio sulla scorta di queste esperienze che si stanno via via consolidando rapporti locali con le aziende di T.P.L.

Questo però lo si ritiene non più sufficiente: non a caso l’Associazione (in accordo con le altre organizzazioni di rappresentanza) ha avviano un confronto con le imprese del settore (non solo cooperative) per verificare se esistono le condizioni per costituire (entro l’anno in corso) una società regionale a supporto delle singole imprese socie per avviare e/o consolidare i rapporti con le imprese provinciali di T.P.L., progetti di trasporto persone (in proprio, in partecipazione) che travalicano anche i confini regionali in vista delle gare (ad evidenza europea) per la privatizzazione sia dei servizi che dei capitali delle aziende pubbliche.

E’ certamente un progetto ambizioso, ma ineludibile per le imprese, se intendono svolgere un ruolo da protagoniste nel mercato, (senza essere relegate a mere esecutrici).

L’Associazione farà certamente la sua parte, anche di stimolo verso le Amministrazioni provinciali locali, la Regione ed i sindacati, proseguendo il confronto con le Lega Regionale e gli strumenti delle Lega a supporto dello sviluppo cooperativo, ma il tutto sarà efficace ed efficiente se saranno in primis le cooperative interessate a crederci e ad avere la giusta consapevolezza della bontà dello strumento societario.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

SETTORE TRASPORTO PERSONE 2000

Al comparto trasporto persone costituitosi formalmente alla fine del 1998 aderiscono 7 cooperative (di cui 1 di produzione e lavoro) con 1.015 addetti (soci + dipendenti) + 7,18% sul ’98 per un valore della produzione di 53.268 mld, + 7,77% sul ’98. I preconsuntivi del 2000 confermano una ulteriore crescita del fatturato. Il mercato di riferimento è un mercato complesso ed influenzato in negativo e/o in positivo da fattori ed eventi a volte non riconducibili alla volontà dell’impresa.

Le imprese del comparto si distinguono per capacità imprenditoriale che le ha portate negli anni ad essere leader regionali anche attraverso una diversificazione del servizio e del parco veicolare (dal taxi, al noleggio con conducente, al minibus, all’autobus da gran turismo, ai veicoli fino a 3,5 ton. di portata per la consegna di piccoli pacchi), implementando alleanze anche con le aziende pubbliche di trasporto persone attraverso società consortili per la gestione del servizio urbano, ma principalmente extra urbano (vedi le esperienze con l’ATC di Bologna, l’ATR di Forlì/Cesena e l’ACT di Reggio Emilia).

Negli ultimi due anni oltre alla gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione che, in questo settore svolge un ruolo importante anche se non sempre positivo, l’Associazione unitamente alle imprese e alla Legacoop regionale si è concentrata sui processi di privatizzazione del trasporto pubblico locale; prendendo a riferimento i punti salienti della L. 30/98 della Regione Emilia Romagna che prevede la privatizzazione entro il 2000 delle aziende di T.P.L. in società di capitali ovvero in cooperative di lavoro, la costituzione di agenzie provinciali con funzioni di controllo sulla qualità dei servizi ed indire le gare (europea) nel 2003 ed infine la costituzione dell’Agenzia regionale con finalità prioritaria di definire gli ambiti e le qualità dei servizi minimi.

Dopo la firma di un protocollo di intesa fra le organizzazioni imprenditoriali e CISPEL Emilia Romagna, sul ruolo dell’imprenditoria regionale nel processo di privatizzazione dei servizi pubblici locale, l’Associazione di concerto con le imprese (che hanno svolto un ruolo fondamentale), ha presentato una propria idea progetto sulla privatizzazione delle aziende di T.P.L., condivisa, prima da altre organizzazioni imprenditoriali e dalle imprese loro aderenti, CNA Trasporto persone, Confartigianato e Federlavoro Servizi/CCI (complessivamente le cooperative aderenti alle Associazioni rappresentano il 90% dell’imprenditoria regionale), condiviso dal CISPEL regionale e dalla Regione Emilia Romagna, intervenuta alla tavola rotonda del 5 giugno u.s..

In sintesi, fra le Organizzazioni sopra richiamate e le imprese è stato sottoscritto un protocollo di intesa che individua due livelli di confronto: la costituzione di tavoli provinciali con la finalità di definire progetti operativi ed avviare i rapporti con le pubbliche amministrazioni locali proprietarie delle aziende di T.P.L.; la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro a livello regionale a supporto dei tavoli provinciali ed interlocutore della Regione Emilia Romagna, che continuerà a svolgere comunque un ruolo importante anche dopo i processi di privatizzazione.

Le imprese aderenti al protocollo prima richiamato, si propongono partner delle Aziende pubbliche, individuando nell’extra urbano un terreno concreto di collaborazione, dove possono emergere le capacità gestionali e di flessibilità dell’impresa privata.

Infine si chiede alla Legacoop regionale a svolgere un ruolo di stimolo e coordinamento unitamente all’Associazione, nei confronti delle Leghe territoriali per implementare ed incentivare i tavoli provinciali al confronto con le pubbliche amministrazioni al fine di dare sviluppo al progetto regionale.

Assieme ad altre questioni quella descritta è fra le priorità e vedrà l’Associazione impegnata nei prossimi mesi.

HOME PAGE